Lavoro: un mondo in continua evoluzione
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Negli ultimi 10 anni, ma ancor di più a partire dal 2020, il mondo del lavoro è stato completamente ridisegnato. Forti cambiamenti hanno investito sia le aziende che i lavoratori, spingendo molte figure professionali a rivedere (se non addirittura a stravolgere) le proprie competenze.
Tra le molte conseguenze derivate dalla pandemia da COVID-19 e l’inarrestabile ascesa del progresso tecnologico, è facile rendersi conto di come gli impieghi e le skill richieste vengano sottoposti a continua revisione e accelerazione. Un requisito sorregge tutti gli altri: saper evolvere.
È in questo contesto, instabile e dinamico, che si è iniziato a parlare di “reskilling” e “upskilling”: due termini apparentemente simili tra loro, ma che rivelano significati molto diversi.
Upskilling e reskilling: facciamo chiarezza
Per tutti coloro che stanno ragionando su nuove strategie aziendali e obiettivi di crescita, diventa importante comprendere il significato di questi due termini e la loro differenza:
- Con RESKILLING si intende l’acquisizione di competenze nuove, diverse da quelle precedentemente maturate, con l’obiettivo di ricoprire un ruolo differente in azienda.
ESEMPIO PRATICO: un lavoratore dipendente di un’azienda manifatturiera, impiegato come operatore lungo la linea di produzione tradizionale, riceve una formazione professionale per l’utilizzo dei programmi di disegno tecnico e viene spostato dal reparto di produzione agli uffici di progettazione.
- Con UPSKILLING si intende invece il perfezionamento delle proprie competenze, che porteranno una figura professionale ad ampliare il proprio skill set pur rimanendo legata all’ambito lavorativo a cui già appartiene.
ESEMPIO PRATICO: il dipendente di un’agenzia pubblicitaria desidera rimanere al passo con i trend e le novità più influenti: per questo, la società gli offrirà un percorso formativo focalizzato sull’applicazione dell’Intelligenza Artificiale generativa nella produzione di campagne sui Social Media.
Quindi, quale strategia adottare?
Ora che la differenza tra reskilling e upskilling è stata spiegata, risulta evidente come i due approcci corrispondano a due strategie distinte di crescita aziendale.
- Il RESKILLING diventa essenziale quando un’azienda deve aggiornare i propri dipendenti con nuove competenze e abilità, probabilmente perché quelle maturate fino a quel momento risultano obsolete e non più richieste.
- L’UPSKILLING, d’altra parte, è cruciale per aziende che desiderano potenziare le abilità dei propri dipendenti nel loro ambito di competenza, al fine di tenersi aggiornati con le novità del settore e migliorare la produttività e le performance.
In breve, il reskilling è necessario quando un’azienda affronta grandi cambiamenti, mentre l’upskilling serve per rafforzare le competenze e mantenersi competitivi sul mercato.
Alcune tips per navigare il cambiamento
Per un’azienda è fondamentale valutare con attenzione quale approccio intraprendere, onde evitare di sprecare tempo e risorse, e ritrovarsi con un team comunque impreparato alle necessità lavorative.
Ecco alcune raccomandazioni per orientarsi nella scelta:
- Prenditi un momento per esaminare attentamente le competenze dei tuoi collaboratori. Questo ti aiuterà a capire dove ci sono lacune che necessitano di essere colmate.
- Tieni sempre un occhio sulle tendenze del tuo settore. Essere al passo ti permetterà di anticipare le competenze che potrebbero diventare cruciali per il tuo business in futuro.
- Guarda da vicino i ruoli che potrebbero essere influenzati dall’evoluzione tecnologica o dai cambiamenti nel mercato. Questo passo è fondamentale per capire dove il reskilling può diventare necessario.
- Non dimenticare l'importanza di pianificare percorsi di upskilling e reskilling con l’aiuto del tuo dipartimento di Risorse Umane.
La parola ai numeri
Uno studio recente di PageGroup ha esaminato le tendenze europee in fatto di upskilling e reskilling. I risultati mostrano come il 32% degli intervistati si stia dedicando al reskilling per adeguare le proprie abilità alle evoluzioni del mercato. Un ulteriore 34% sta seguendo percorsi di upskilling per migliorare le proprie competenze. Quindi, in sintesi, oltre il 65% dei lavoratori esaminati si è messo in discussione e ha affrontato un nuovo percorso di formazione professionale.
Una crescita piena di sfide
Saper evolvere richiede metodo, attenzione e cura.
È fondamentale da parte delle aziende investire tempo e risorse adeguate per facilitare i processi di trasformazione, ma l’elemento chiave è la capacità di adattarsi e rimanere flessibili.
Indipendentemente dalla strategia scelta per arricchire o estendere le competenze, l’importanza della formazione continua come motore di crescita per le organizzazioni è indiscutibile. Investire nello sviluppo professionale dei dipendenti è il primo passo da compiere per costruire un ambiente di lavoro future-proof.